Casale Podere Rosa  









E...state al Casale 2006



Dagli ignoti spazi profondi:
WERNER HERZOG documentarista

da giovedì 15 giugno a sabato 8 luglio 2006
al Casale Podere Rosa


Quasi tutta la filmografia di Werner Herzog è caratterizzata dalla presenza diegetica dei quattro elementi. Addirittura nel suo ultimo bellissimo film, “Dall’ignoto spazio profondo”, da cui prende spunto il titolo della rassegna, la necessità della finzione crea un ribaltamento dell’ordine naturale laddove l’acqua sotto i ghiacci diventa l’atmosfera gassosa di elio che circonda il pianeta Andromeda.
La scelta di puntare sul documentario rispetto alla fiction è un’ulteriore conferma in questa direzione. Anche se il regista tedesco non ha mai mostrato preferenze tra i due generi, la sua essenza di esploratore instancabile delle più recondite e sorprendenti realtà del pianeta (gli “ignoti spazi profondi”) trova in questa forma di cinema la più compiuta realizzazione. Che siano incontri con individui (e)xtraordinari, con popoli e tradizioni o con eventi naturali, Herzog ripropone costantemente la sfida impossibile dell’uomo (il quinto elemento) ai limiti imposti dalla forza della natura. Dunque riprendere a distanza ravvicinata un’eruzione vulcanica, il volo di un saltatore con gli sci, alcuni abitanti di un paese siberiano stesi sulle lastre di un lago ghiacciato o le dune sabbiose del deserto è ogni volta un atto di coerenza con la sua poetica.
Non mancano inoltre documentari comunque vicini alle tematiche care al Casale, quali la guerra, l'handicap, l'ecologia...

Una rassegna su Werner Herzog documentarista fornisce un ampio giro d’orizzonte sullo ‘stato delle cose’ del suo cinema che ha sempre percorso la zona grigia interposta tra la finzione e il documentario. Questa scelta di confine è da lui stesso chiarita nel quinto punto della cosiddetta ‘Dichiarazione del Minnesota’ quando afferma: "ci sono strati più profondi di verità nel cinema, ed esiste una verità poetica, estatica. E' misteriosa ed elusiva, e può essere raggiunta solo attraverso la costruzione, l'immaginazione e la stilizzazione". D’altronde chi ha visto i film degli anni settanta che lo hanno rivelato come “Aguirre furore di Dio”, “L’enigma di Kaspar Hauser” o “Cuore di vetro” non li ha vissuti come una mera esperienza di rappresentazione. L’approdo nelle sale de “L’ignoto spazio profondo”, che restringe mirabilmente queste distanze contaminando la realtà con il falso, è l’occasione per tornare sull’opera del maestro tedesco. In questo titolo c’è molto della sua ostinata volontà nell’esplorare le più recondite e sorprendenti aree del pianeta attraverso una sfida ai limiti imposti dai quattro elementi naturali. Herzog è sempre alla ricerca del lato oscuro del mondo, dei punti di ebollizione della Terra, dei cuori di tenebra dell'umanità. Egli svela le miserie e le bellezze di un pianeta concependo poemi visivi nei quali la musica è l’elemento portante.

I FILM DELLA RASSEGNA:
NB: il film di inaugurazione [15 giugno] sarà proiettato alle ore 21.30 nell'arena con maxischermo, mentre i successivi saranno proiettati nella saletta interna alle ore 22.00


GIUGNO           

15 giovedì ore 21.30
L’IGNOTO SPAZIO PROFONDO
di Werner Herzog Ger./Gb/Francia 2005 – 81’
The Wild Blue Yonder
Il perfetto esempio di fusione tra realtà e falso da Herzog definito “a science fiction fantasy”. Immagini documentarie vengono immesse nella matrice del film di finzione creando uno tessuto ipnotico stupendamente reiterato dalla colonna sonora che unisce jazz e sonorità afromediterranee. Cinema del miraggio (come in “Fata Morgana”), illusionista, che ribalta lo sguardo laddove l’acqua diventa atmosfera gassosa…


16 venerdì ore 22.00
- HERAKLES (1962) 12’
- LAST WORDS (1967) 13’
- PRECAUTIONS AGAINST FANATICS (1969) 12’
- NO ONE WILL PLAY WITH ME (1976) 14’

Herakles
Esordio assoluto per il 19enne Herzog che si autoproduce con il suo guadagno da saldatore. Immagini di archivio su un tragico incidente avvenuto durante una corsa automobilistica a Le Mans collegate con quelle di giovani culturisti tedeschi.

Le ultime parole
Storia fantastica su un anziano suonatore di lira, isolatosi su di un’isola, inventata dagli altri abitanti. Simulazione di una surreale inchiesta televisiva che documenta l’alienazione degli uomini attraverso il loro linguaggio.

Precauzioni contro I fanatici
All’ippodromo di Monaco un anziano si dichiara il protettore della razza equina scagliandosi contro gli allenatori fanatici. Un divertente saggio di documentario falso in notevole anticipo rispetto alla caduta della barriera tra il ‘vero’ e la fiction della nostra epoca.

Nessuno vuol giocare con me
Un bambino è escluso dai suoi coetanei di un asilo tedesco lui si rifugia sotto un banco. Solo una bambina e sua madre riescono a capire che dietro c’è una famiglia degradata che lo picchia e lo nutre solo di popcorn. Le responsabilità dei genitori in un seguito ideale de “L’enigma di Kaspar Hauser”.


22 giovedì ore 22.00
- HANDICAPPED FUTURE (1971) 43’
- LAND OF SILENCE AND DARKNESS (1971) 81’

Futuro impedito
E’ un documento sulla condizione di individui con gravi handicap fisici nella Germania Ovest. Herzog opta per un atteggiamento non consolatorio evitando altresì la ruvida polemica e lasciando alle immagini ogni possibile riflessione.  Precede di pochi mesi “La terra del silenzio e dell’oscurità” sulle stesse tematiche.

La terra del silenzio e dell’oscurità
Un opera chiave, la prima vera sfida del cineasta tedesco che tenta di rivelare l’impenetrabile mondo dei sordo-ciechi. Lo guida la cinquantaseienne Fini Straubinger, che, sordocieca dalla adolescenza, si impegna per aiutare le persone nella sua stessa condizione a superare la disperazione che deriva dalla condizione di incomunicabilità. Preludio al capolavoro “L’enigma di Kaspar Hauser”.


23 venerdì ore 22.00
- THE FLYING DOCTORS OF EAST AFRICA (1969) 44’
- THE GREAT ECSTASY OF WOODCARVER STEINER (1974) 47’

I dottori volanti dell’Africa orientale
Il primo dei documentari realizzati da Herzog per la televisione tedesca mostra il lavoro di supporto sanitario svolto da un gruppo indipendente di medici nelle zone interne dell’Africa orientale. Sono messi in evidenza le differenze tra la filosofia dei pazienti e la medicina occidentale.

La grande estasi dell’intagliatore Steiner
Walter Steiner, intagliatore di legno e campione mondiale di salto con gli sci, è la perfetta metafora del cinema di Herzog. Il rischio come normalità alla continua ed ossessiva ricerca dell’impresa. Lo conferma la partecipazione in prima persona del cineasta tedesco in veste di commentatore, intervistatore, costruttore ed adoratore del mito. 


24 sabato ore 22.00
- FATA MORGANA (1971) 74’
- WODAABE - HERDSMEN OF THE SUN (1984) 49’

Fata Morgana
Ispirato al Popol Vuh, testo sacro degli indios, unisce le immagini girate nel Sahara ed altre zone dell’Africa con un apocalittico recitato fuori campo (tra le voci quella di Lotte Eisner). E’ un affascinante e visionaria metafora del crollo della civiltà parallelo alla disgregazione del linguaggio.

Wodaabe – I pastori del sole
I Wodaabe sono una tribù nomade sub-sahariana che si considera la popolazione più bella del mondo. Ogni anno organizzano un ‘concorso’ nel quale uomini nudi sfilano per essere selezionati dalle donne della comunità. Questo rovesciamento rispetto ai canoni occidentali delle miss è l’aspetto che più ha affascinato Herzog.


29 giovedì ore 22.00
- LA SOUFRIÈRE (1977) 30’
- APOCALISSE NEL DESERTO (1992) 52’

La Soufrière
Filmare l’infilmabile rischiando la vita. Quale sfida poteva essere più eccitante per Werner Herzog ? La mdp indugia nei borghi ormai abbandonati che circondano il vulcano di chiamato La Soufrière (solfatara) nell’imminenza della sua esplosione che causerà lo sprofondamento dell’isola caraibica di Guadalupa. L’insostenibile tensione dell’attesa si confonde nell’estremo anelito di verità.

Apocalisse nel deserto
L’Apocalypse Now del documentario. L’inferno dei pozzi di petroli incendiati durante la prima guerra del Golfo e la musica di Mahler, Wagner e Verdi. Capolavoro e somma dei temi herzoghiani. Immagini di una tale potenza da cancellare qualsiasi ripresa televisiva più o meno edulcorata e nello stesso tempo e vera e propria ‘lezione di oscurità (citando il titolo inglese) del nostro tempo.


30 venerdì ore 22.00
- HOW MUCH WOOD WOULD A WOODCHUCK CHUCK (1976) 45’
- FEDE E DENARO (GOD’S ANGRY MAN) (1980) 44’
- HUIE'S SERMON (1980) 40’

How Much Wood Would a Woodchuck Chuck
Titolo scioglilingua che ci introduce all’incredibile velocità verbale dei venditori d’asta della comunità Amish della Pennsylvania. E’ ancora un’altra esplorazione dei limiti della vita del cineasta tedesco, affascinato dal rifiuto della modernità di questo gruppo religioso che ha le sue origini storiche proprio in Germania.

God’s Angry Man/Fede e denaro
Il predicatore evangelista di una televisione californiana, Eugene Scott, è il protagonista di questo provocatorio e preciso ritratto della scriteriata invasione mediatica delle religioni. I violenti sermoni sono alternati con interviste che rivelano i veri scopi lucrativi presenti dietro questo fenomeno.

Il sermone di Huie
“Se l’uomo avesse avuto a che fare con il sole, oggi non sorgerebbe più” E’ la frase finale che conclude questo mediometraggio con il quale Herzog ritorna sui temi del precedente filmando la cerimonia cantata da un predicatore in una chiesa di Brooklyn. Ad essa si alternano le immagini delle periferie degradate: rappresentazione e verità ancora una volta si incontrano.


LUGLIO
01 sabato ore 22.00
- BALLAD OF THE LITTLE SOLDIER (1984) 45’
- ECHOES FROM A SOMBRE EMPIRE (1990) 87’

La ballata dei piccoli soldati
Un atto di accusa contro la guerra da qualunque parte essa venga riassunto nella condizione del popolo Miskito che vive nel nord del Nicaragua. Perseguitati dal dittatore Somoza ma anche dai Sandinisti e costretti ad arruolare i bambini per sostenere la guerriglia.

Echi da un regno oscuro
Documento imperdibile che racconta gli eccessi del sanguinario tiranno Bokassa, la cui folle vicenda, nella sua estrema aberrazione, non poteva non attrarre Herzog. L’incipit (miriadi di granchi arancioni che escono dal mare) e la fine (uno scimpanzè che soffia una sigaretta tra le rovine dello zoo personale del dittatore) sono tra i momenti più elevati del suo cinema.


06 giovedì ore 22.00
- BELLS FROM THE DEEP (1993) 60’
- GESUALDO: DEATH FOR FIVE VOICES (1995) 60’

Rintocchi dal profondo
Realizzato nell’ambito di un progetto volto a documentare la vita in Russia negli anni novanta dopo la caduta del comunismo. Herzog sceglie un aspetto che lo porta di nuovo a confrontarsi con la religione e le sue iperboli. Fede e superstizione, esorcismo e miracoli in una commistione che rafforza la sua concezione di documentario ‘in bilico’.

Gesualdo
Quest’opera, dedicata al compositore del sedicesimo secolo Carlo Gesualdo da Venosa, è paradigmatica del concetto herzoghiano di verità stilizzata del documentario. Mentre la tragica storia dell’omicidio commesso dal compositore nei confronti di sua moglie e dell’amante è basata sui fatti, l’ipotetica uccisione di suo figlio è ricostruita attraverso una serie di interviste.


07 venerdì ore 22.00
- MY BEST FRIEND (1999) 95’
Kinski. Il mio nemico più caro
“Ogni capello bianco lo chiamo Kinski”. Klaus Kinski, muore nel 1991. Cinque anni dopo il regista che più di ogni altro lo aveva consacrato, ritorna nei luoghi di vita comune (case e set) incontrando tutti quelli che parteciparono ai vari film realizzati insieme. Immagini attuali si alternano con sequenze girate nei backstage. Un occasione per trasformare la relazione fiction-documentario in un momento di autoriflessione.


08 sabato ore 22.00
- CHRIST AND DEMONS IN NEW SPAIN (1997) 35’
- WHEEL OF TIME (2003) 80’

Demoni e cristiani del Mondo Nuovo
“Se Gesù dovesse tornare si mostrerebbe al Nuovo Mondo ?”. Ulteriore ritorno sul tema della religione questa volta ambientato nel Sud America per analizzare le conseguenze nella vita religiosa odierna in relazione alla conquista e all'evangelizzazione dell’America Latina da parte della chiesa cattolica.

Kalachakra. La ruota del tempo
Le cerimonie di iniziazione tantrica del Kalachakra colte in due differenti punti del pianeta a Bodh Gaya in India e a Graz in Austria. Herzog non può limitarsi però al solo documento e finisce per abbandonare temporaneamente I pellegrini per perdersi negli spazi sconfinati delle valli tibetane. 

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